Urban south Italy

19,50 

Kit stampato direttamente in 3D contiene parti in resina da assemblare e dipingere.

“War in Italy” set 4

scala 1/35

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Descrizione

Terzo set dedicato alle fontanelle; in questo caso ci spostiamo al sud in particolare in Puglia. Si compone di quattro oggetti:

N° 1 Fontana

N° 1 targa via

N° 1 tombino

N°1 caditoia

Questi oggetti sono stati interamente progettati da zero ed altamente dettagliati come nello stile della nostra azienda.

 

La fontana è composta da quattro elementi in resina, il cappello è smontabile come nella realtà per dare ampia possibilità di personalizzazione, i tombini, come nel nostro standard, sono ampiamente dettagliati con i marchi di fusione e apribili.

Acquedotto Pugliese

L’acquedotto pugliese è l’infrastruttura pubblica di approvvigionamento idrico-potabile della regione Puglia e di alcuni comuni della Campania.

La sua costruzione, fortemente voluta, tra gli altri, da Antonio Jatta, fu avviata nel 1906, con l’intento di risolvere il millenario problema della penuria d’acqua nella regione: già Orazio descriveva la Puglia come terra assetata: siderum insedit vapor siticulosae Apuliae (arriva alle stelle l’afa della Puglia sitibonda)

Difatti, non essendo il sottosuolo pugliese ricco di acqua facilmente estraibile, da sempre veniva adoperata l’acqua piovana raccolta in cisterne, che non garantivano quantità sufficienti e la necessaria prevenzione da epidemie.

L’opera venne caldeggiata da alcuni deputati pugliesi che ottennero la creazione dapprima di una commissione di studio cui seguì il finanziamento e l’affidamento dei lavori in concessione, a seguito di una gara internazionale.

La realizzazione dell’opera fu possibile grazie all’utilizzo di ingenti mezzi finanziari (125 milioni di lire dell’epoca) e materiali, per cui non mancò chi ebbe a pronosticare l’irrealizzabilità della stessa.

Durante il fascismo, furono realizzati altri tronchi a servizio di zone non ancora raggiunte dall’acquedotto: tra questi, il principale è denominato Grande Sifone Leccese e costituisce il prolungamento del canale principale fino alla cascata monumentale che termina nel mare, utilizzata occasionalmente come scarico terminale della grande opera acquedottistica, realizzata ai piedi del santuario di Santa Maria di Leuca, ultima propaggine del Salento. L’opera terminale fu inaugurata poco prima dell’inizio della seconda guerra mondiale dallo stesso Benito Mussolini, che per l’occasione donò la colonna romana installata lungo la discesa a mare.